Tra vecchi e nuovi musei, caffè letterari e il ricordo onnipresente del suo passato diviso, un itinerario culturale per visitare Berlino in un giorno.
ore 8
Una vera e propria galleria d’arte con mostre permanenti e temporanee nel bel mezzo del Mitte. Questo è il contesto in cui ci si può svegliare dormendo all’Art’ otel Berlin, hotel d’altri tempi all’interno di un palazzo rococò sulla riva della Sprea proprio di fronte alla Spreeinsel, la magnifica isola sul fiume di Berlino.
ore 10
Un tempo ritrovo della crème degli intellettuali berlinesi, l’hotel è una base perfetta per esplorare la Spreeinsel. L’isola è divisa in due parti. Quella a nord, la Museumsinsel – Isola del Musei – è una delle mete cittadine più ambita dai divoratori di cultura. Si tratta di un complesso architettonico e museale così particolare da essersi guadagnato il riconoscimento di patrimonio dell’umanità Unesco. L’esplorazione della Museumsinsel, con i suoi cinque musei, può tuttavia rappresentare un dilemma per chi non ha tanto tempo a disposizione. Meditate nel Lustgarten, i giardini di delizia, e fatevi guidare nella scelta dal buon senso e dalle emozioni: sceglierete l’arte antica dell’Altes Museum, il più antico museo di Prussia, o i tesori egizi del Neues Museum? Le sculture d’epoca bizantina del Museo Bode, i capolavori d’arte della Alte Nationalgalerie o le meraviglie archeologiche di epoca greca e romana del Pergamonmuseum, il museo più visitato di Berlino? A voi l’ardua scelta. Info su smb.museum
ore 13
Vasellame, antiche posate, forni in pietra. I classici reperti dell’archeologia saranno, in un futuro non ben definito, messi in ombra dalla tecnologia alimentare dell’epoca dell’informatizzazione. A pochi passi dall’Isola dei Musei c’è Good Bank, il primo ristorante verticale-farm-to-table, dove le verdure sono coltivate in microserre computerizzate proprio accanto ai tavoli. Addio, dunque alla vecchia e romantica visione bucolica della campagna o alle distese chilometriche dell’agricoltura intensiva. Da Good Bank il romanticismo è messo al bando in favore della sostenibilità ambientale – questo cibo non si trasporta e non produce rifiuti da imballaggio – e della freschezza degli alimenti.
ore 14.30
Si respira aria da guerra fredda al check point Charlie, principale punto di passaggio tra i mondi alieni dell’Est e dell’Ovest prima della caduta del muro. Da qui, tra il 1961 al 1990, transitavano diplomatici, giornalisti e visitatori. Insieme all’East Side Gallery, il pezzo di muro più lungo tra quelli rimasti intatti in città, il check point Charlie è il simbolo della divisione della città, il luogo dove respirare ancora l’atmosfera carica di paura che si respirava a quei tempi. Oltre alla ricostruzione della guardiola americana e della segnaletica di confine, possiamo visitare il Museo del Muro, interessante soprattutto per le storie e le testimonianze delle fughe dei berlinesi dell’est che cercarono la libertà nei modi più disparati, nascosti in tavole da surf, sotto i sedili delle Trabant o addirittura in mongolfiera. E anche, purtroppo, per le storie di chi perse la vita nel tentativo di fuggire. D’altronde è difficile immaginare come fosse vivere n quell’epoca. Un tentativo in tal senso si può fare all’Asisi Panorama, un enorme schermo alto 15 metri e largo 60 con una vista a 270° su una scena di vita quotidiana ai tempi del muro.
ore 17
Una passeggiata a sud fino all’Another Country è un bel mondo per esplorare Kreuzberg e una migliori librerie berlinesi specializzate in libri di seconda mano inglesi. Oltre ventimila libri per un book shop intimo che funge anche da biblioteca. Simpatica la formula: si acquista il libro e si decide se tenerlo oppure leggerlo e restituirlo. In quest’ultimo caso alla riconsegna verrà restituita la somma al netto di una trattenuta di 1,50€. Non di rado capita che si organizzino anche eventi letterari, serate di cinema e conferenze.
ore 18
Per proseguire la serata a tema ci si sposta in un altro caffè, Playing with the eels, al numero 32 della Urbanstrasse, anch’esso spazio polifunzionale che racchiude insieme bar, libreria, galleria d’arte e spazio per eventi. Eterogeneità, eclettismo e creatività, il tutto racchiuso in un luogo intimo e familiare dove vedere opere in mostra – le esposizioni cambiano generalmente ogni 6 settimane – o semplicemente leggere un libro sorseggiando una birra. Per chi volesse fermarsi la sera qui si può anche cenare e ascoltare buona musica live.
ore 19.30
Per cena si torna verso nord. Non distante dall’Art ‘otel Berlin trovate la più antica locanda di Berlino, il Zur Letzten Instant, che dal 1621 prepara per i suoi ospiti uno dei migliori Eisbein (stinco bollito) della città. Speciale anche la versione arrosto, la Schweinhaxe. Un locale rustico, alla buona, arredato in stile berlinese all’interno di un edificio medievale vicino al palazzo di giustizia (da qui il nome del locale, che in italiano si traduce con “in ultima istanza”). Nel fine settimana è vivamente consigliata la prenotazione.
22.00
Chi afferma che cultura e divertimento non vanno d’accordo non sa quello che dice o è in cattiva fede. È una vera e propria lezione di storia contemporanea quella che a cui si assiste varcando la soglia del Prinzipal Kreuzberg, storico locale per trascorrere una serata diversa rivivendo l’atmosfera struggente degli anni ’20 berlinesi, quelli della Repubblica di Weimar, una sorta di mondo parallelo e surreale decorato art nuveau, illuminato dalla luce soffusa dei lussuosi lampadari alla francese e dalle note romantiche della musica jazz, ravvivate da frequenti spettacoli di burlesque.
TIP
Altro importantissimo centro di cultura berlinese è il Kulturforum, che con la Neue Nationalgalerie (Nuova Galleria Nazionale), la Gemäldegalerie (Galleria dei dipinti), il Kunstgewerbemuseum (Museo delle Arti e Mestieri), la Philharmonie (sala concerti) e la Staatsbibliothek (biblioteca di Stato), oltre a qualche altro museo più piccolo, rappresenta una meta imprescindibile per il divoratore di cultura.
Crediti fotografici:
1- © visitBerlin, Foto: Guenter Steffen
2- © visitBerlin, Foto: Visumate
3- © visitBerlin, Foto: Wolfgang Scholvien